di Emanuele Bompan
E’ una delle certificazioni per la sostenibilita”degli edifici più vecchia e conosciuta. Anche se non in Italia. Parliamo di BREEAM: Building Research Establishment Environmental Assessment Method for buildings, ideata dal gruppo BRE [LINK http://www.bre.co.uk%5D, con oltre 20 anni di esperienza. Il suo passaporto è inglese e, secondo il sito dell’organizzazione, rappresenta il sistema più diffuso al mondo. Ha raggiunto più di 50 paesi in tutto il mondo per un totale di circa 250mila edifici certificati. Ad oggi garantisce le performance di 45 milioni di metri quadrati di superficie costruita, spaziando dal settore residenziale a quello commerciale, dalle scuole al retail, dagli uffici ai penitenziari. Con un impatto rilevante su ambiente e costi.
In base alla sua destinazione d’uso e alla tipologia, gli schemi con cui una struttura può essere certificata BREEAM variano secondo la localizzazione dell’edificio. In Inghilterra, per esempio, troviamo lo schema New Construction, quello Refurbishment, dedicato alle riqualificazione, il Communities e l’In-use per la certificazione della gestione in opera degli edifici. Secondo Phil Buttery, direttore di BRE e di ISA, l’Alleanza Internazionale per la Sostenibilità «essa è una delle certificazioni più versatili ed efficaci sul mercato, sia per la realizzazione che la conduzione dei patrimoni immobiliari, inclusi ovviamente quelli esistenti, che in Italia costituiscono una fetta rilevante del mercato».
E in Italia? Dal 11 al 13 si è tenuto il primo corso di formazione ufficiale in Italia per diventare BREEAM international new construction assessor, un’opportunità per professionisti che già operano all’interno del green market e che cercano una flessibilità di strumenti e soluzioni per un mercato che non ha confini geografici. «Nel nostro paese il protocollo inglese non si è ancora affermato», osserva Thomas Miorin, direttore di Habitech, compagnia scelta da BRE per essere promotrice del marchio in Italia. «Nel mondo globalizzato di oggi più dell’80% dei costruttori e dei fornitori ritiene che il rating di sostenibilità degli edifici sia importante per differenziarsi dai propri competitori. L’affidabilità della certificazione è legato al sistema di monitoraggio dei consumi e delle performance. L’assenza di professionisti accreditati era visto fino al 2008 come una barriera per i possessori di patrimoni immobiliari, il 46% dei quali imputava a questa carenza un vincolo per intraprendere l’iter di certificazione. Nel 2012 questa percentuale era già scesa al 17%».
In Italia certificazioni come LEED (nata negli USA) e CasaClima hanno visto una crescita esponenziale, in particolare in settori come la riqualificazione e gestione sostenibile.
Secondo Paola Moschini, ideatrice dello studio di consulenza sulla sostenibilità Macro Design Studio, specializzato in certificazioni per il retail, «sono sempre più importanti certificati internazionali per costituire un benchmark, in particolare per chi detiene importanti portafogli immobiliari. Noi non abbiamo ancora avuto modo di utilizzarlo, ma abbiamo già avuto richieste di possibili clienti interessati a capire i benefici ambientali ed economici di questa certificazione. riteniamo che vi sarà una crescita di richieste ora che è sbarcata in Italia. Indubbiamente ha bisogno di promuoversi bene, ma sappiamo che può avere un buono sviluppo sul mercato italiano».
Se l’accreditamento LEED prevede due livelli, quello BREEAM, e si compone di 3 parti. Le prime due consistono in programmi di studio individuali, sia su libri di testo che tutorial online. La terza parte consiste in un workshop di un giorno, seguito dall’esame di abilitazione. Il workshop e l’esame si svolgono nello stesso giorno ma solo presso la sede BRE di Watford a nord di Londra)
BREEAM è particolarmente indicata per lo sviluppo del settore retail che in un paese come l’Italia può contribuire in maniera importante alla riduzione delle emissioni e dei consumi, aumentando la profittabilità degli store e la competitività. In UK ad averlo scelto sono colossi come Mark and Spencer. «Ha un ottima adattabilità al settore retail e si presenta con alcuni plus che lo mettono allo stesso livello, se non a un livello superiore di LEED».
Per chi è interessato ad un confronto il 16 aprile a Rovereto si terrà un convegno sul confronto tra BREEAM e le principali certificazioni per la sosteniblità in edilizia [LINK http://www.macrodesignstudio.it%5D. Inoltre Habitech [http://www.dttn.it/news/1119/sbarcano-in-italia-i-corsi-di-formazione-breeam.html] organizza dei corsi introduttori noti come BREEAM Awareness, per meglio conoscere la certificazione.