Il quadro lo dà Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti: «L’Italia non ha alternative, deve puntare tutto su riuso e riqualificazione. Serve un progetto serio e integrato per mettere in sicurezza i beni immobiliari, valorizzare il patrimonio demaniale, rigenerare le città e pensare alla compatibilità con l’ambiente». Come procedere però? Quali competenze sono necessarie in questo nuovo mercato? Gli altri Paesi europei hanno già messo in atto politiche mirate: ora è il turno dell’Italia didotarsi di strumenti efficaci, per mettere a reddito un settore con forti potenzialità. Strumenti che devono venire anche dal mondo delle imprese. «I cambiamenti dell’industria immobiliare passano attraverso il concetto di sostenibilità – spiega Silvia Rovere, membro del Consiglio di Presidenza di Assoimmobiliare – e di riqualificazione. Un nuovo mercato che indubbiamente richiede un nuovo modo di lavorare da parte del settore immobiliare e delle imprese di costruzioni e dal mondo del finance un ripensamento completo della struttura dell’offerta».
Garantire gli investimenti
Rimane la questione finanziaria: come si possono movimentare le risorse, anche qualora il ritorno sull’investimento legato al taglio dei consumi e all’incremento di benessere e produttività sia garantito? «Harley&Dikkinson Finance per REbuilding network ha adottato una serie di modelli di finanziamento alternativi», prosegue Alessandro Ponti, vero mastermind dell’offerta finanziaria. «Si è costituito un fondo che potrà acquistare bond emessi da società che hanno esigenze di riqualificare il proprio patrimonio immobiliare. Questo fondo, tra i primissimi in Europa, sarà già operativo da giugno. Il vantaggio di questi bond è che sono off balance, quindi non vanno a toccare gli affidamenti che l’azienda ha già allocato, oltre a evidenti vantaggi fiscali». Esistono poi operazioni più complesse.
«Noi aiutiamo compagnie di una certa levatura a posizionarsi in Borsa, con la possibilità di sfruttare una parte della ricapitalizzazione per poter fare riqualificazione del proprio patrimonio immobiliare, garantendo il ROI e quindi influendo positivamente sul valore azionistico. Se hai un progetto ben fatto, che fa risparmiare, il mercato te lo valida. Infine nel pacchetto ci sono le soluzioni B2B, dove noi mostriamo come cambia il rapporto costi/benefici. Per esempio, se con un progetto di riqualificazione di REbuilding network si dimostra che il cliente può risparmiare diciamo 300 mila euro l’anno in utilities, questo può essere reinvestito nello sviluppo dell’azienda: con questo tipo di valutazioni noi presentiamo il cliente alle banche, facilitando di fatto l’accesso al credito». Il fatto di lavorare insieme favorisce una migliore comprensione degli snodi problematici dei progetti e indirizza i reparti di innovazione dei membri.
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Emanuele Bompan, per QualEnergia (Febbraio/ Marzo 2014)