Tag

, ,

Il tema scelto dalla Fao per quest’anno è molto simile a quello di Expo 2015 : «Nutrire il pianeta, energia per la vita». Prezzi dei generi alimentari mai così bassi dal 2010

di Paolo Virtuani

giornata mpndiale dell'alimentazioneLa Giornata mondiale dell’alimentazione chiama Expo 2015. L’esposizione universale di Milano del prossimo anno è incentrata proprio sui temi dell’alimentazione e della nutrizione con l’accento sul cibo come energia vitale. La Fao, invece, per la Giornata mondiale dell’alimentazione 2014 che si celebra in tutto il mondo giovedì 16 ottobre, ha scelto un tema simile ma visto da una prospettiva diversa: favorire l’agricoltura familiare per nutrire il mondo, ma preservando nel contempo il nostro pianeta.

Agricoltura familiare
L’accento dell’Onu è quindi sui piccoli agricoltori, sulla cosiddetta agricoltura familiare (family farmers) che ha accezione molto ampia: dagli orti cittadini al mondo rurale così fondamentale nei Paesi in via di sviluppo, ma che anche in Italia vede per esempio un movimento come lo Slow Food puntare fortemente sull’identità contadina per il recupero di valori che non sono solo folklore ma che rappresentano la base della biodiversità dei cibi tradizionali. Una scelta, quella della Fao, che contrasta fortemente con il modello di agricoltura intensiva, alla quale però bisognerà forse ricorrere per riuscire a sfamare gli 11 miliardi di persone che popoleranno la Terra nel 2100 (contro i 7 miliardi di oggi). Un tema che non può non essere legato anche allo scottante dibattito sugli Ogm, soprattutto considerando che per mantenere lo stile di vita occidentale occorrerebbe più di una Terra (2,6 secondo il Wwf se tutti vivessero come in Italia).

La vera sfida
La sfida alla quale Onu, Fao e tutti noi intendiamo (dobbiamo!) dare una risposta è: come dare da mangiare e da bere a tutti con una popolazione in aumento senza rovinare completamente il nostro pianeta? Puntare sugli orti biologici in casa, come propone questo sistema italiano di irrigazione basato su una modalità di illuminazione a Led? Oppure un’alleanza strategica – che non sia solo greenwashing – con la grande industria alimentare per la «sostenibilità» di ciò che viene offerto sulle nostre tavole? È noto per esempio l’eccesso di pesca (overfishing) che sta depauperando le risorse ittiche mondiali, per esempio il tonno per la cui salvaguardia industrie ittiche, scienziati e organizzazioni ambientaliste collaborano nell’International seafood sustainability foundation (per l’Italia partecipano Rio Mare e Mareblu attraverso le loro controllate internazionali), un dialogo che si è allargato anche a Greenpeace, attenta al tonno «sostenibile» che le aziende dicono di mettere in scatola. Un altro esempio di collaborazione industria-scienza-consumatori tutto di stampo italiano è offerto da Barilla Center for Food & Nutrition (Bcfn) che ha promosso il Protocollo di Milano (un accordo su cibo e alimentazione da sottoscrivere proprio in occasione di Expo 2015) ed elaborato un programma nutrizionale sugli stili alimentari e diminuzione degli sprechi che si riassume nella doppia piramide dell’alimentazione corretta.

Per leggere l’articolo integrale clicca qui