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Ultimamente sentiamo parlare spesso dell’ortoterapia, quasi nascesse sulla cresta dell’onda di un rinato amore verso la natura vissuto quasi come una moda nelle metropoli di tutto il mondo. Essa nasce invece intorno al 1600 quando nei paesi anglosassoni si introdusse l’uso di chiedere ai poveri che non erano in grado di pagare per le cure ricevute di prendersi cura del giardino dell’ospedale durante il ricovero. Con grande stupore dei medici non solo il lavoro nel giardino non sembrava essere di peso ai malati ma questi parevano giovarne. I pregi di questo trattamento vennero apparentemente riscoperti in Inghilterra negli anni che seguirono la prima e la seconda guerra mondiale quando a diversi reduci di guerra venne prescritta una forma rieducativa molto simile all’odierna Ortoterapia: attraverso il contatto con la natura, gli ex soldati riaquisivano salute, capacità motorie, stabilità mentale e gioia di vivere. Oggi l’ortoterapia è ufficialmente una terapia alternativa, capace di migliorare lo stato di salute degli individui, sia da un punto di vista prettamente fisico che psicologico. Essa comprende qualsiasi attività nel o con il verde come giardinaggio, coltivazione di piante e di ortaggi, cura di una singola pianta da interno; tutte attività che aiutano soprattutto nella cura dell’ansia attraverso la stimolazione dei sensi. Si pensi all’effetto “guaritore” di una semplice passeggiata dopo una settimana di lavoro su una persona sana. Se tutto questo è vero, si può comprendere come un rapporto attivo con la natura possa ulteriormente favorire le proprietà terapeutiche naturali degli spazi verdi. L’ortoterapia lavora con un materiale vivente: le piante: esse contribuiscono a curare particolari disabilità o il semplice disagio (stress, depressione, ansia, senilità, tossicodipendenza, stato di detenzione, ecc.). Negli orti-giardini terapeutici si trova o si ritrova la fiducia nelle proprie capacità, si sviluppa un metodo di lavoro personale. Fornisce dunque nuove motivazioni e nuovi stimoli ed in questo senso è in grado di dare un sostegno molto importante a persone che soffrono di gravi patologie. Molto importante è anche il lavoro di gruppo che può facilitare un processo di nuova socializzazione. Negli Stati Uniti l’urtoterapia viene praticata da circa 40 anni; vi sono centri specializzati di fama internazionale, vi sono reparti di ortoterapia negli ospedali importanti come l’ospedale universitario di New York ed è una facoltà Universitaria. Anche l’Italia si sta muovendo in questo senso, per esempio attraverso la Scuola Agraria del Parco di Monza che da anni tiene corsi professionali finalizzati alla formazione di operatori di terapia orticolturale.
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