Dal 1° gennaio 2016 è entrato in vigore per gli edifici della Regione Lombardia l’obbligo di rispettare i requisiti previsti dalla Direttiva 2010/31/UE e definiti dai Decreti interministeriali del 26 giugno 2015 e legati al concetto di edifici a energia quasi zero (near zero energybuildings NZEB).
Dal punto di vista pratico ne deriva che per le nuove costruzioni e in presenza di interventi di ristrutturazione di primo livello, dove per primo livello si intendono interventi che interessano almeno il 50% della superficie disperdente complessiva dell’involucro edilizio e comprendono la ristrutturazione dell’impianto termico per il servizio di climatizzazione invernale e/o estiva, si renderà obbligatoria l’installazione di un sistema di contabilizzazione del calore, del freddo e dell’acqua calda sanitaria conformemente a quanto previsto dall’art. 9 del decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102.
Soprattutto in questi giorni in cui si sente parlare di aumento delle particelle sottili, del famigerato PM10 e PM2,5, suo sotto prodotto, causa accertata di malattie legate alla respirazione nonché di tumori e molto altro ancora, dobbiamo tenere presente che l’inquinamento determinato dalle auto sono solo una causa, sicuramente forse la più evidente, ma non la più incidente visto che grazie alle nuove misure previste dai comuni (vedasi Area C a Milano) piuttosto che alle auto in circolazione sempre più verdi si rende necessario un ampliamento di vedute.
Il grafico riportato di seguito dimostra infatti che a fronte di una diminuzione di emissioni negli ultimi 10 anni, almeno fino al 2012, legate ai trasporti su strada, si sono viste invece aumentare, anche in modo consistente, le emissioni di PM 2,5 legate allo spreco energetico degli edifici.
Quale monito dunque più forte della nostra salute per convincerci a riqualificare l’aria a partire dalle nostre quattro mura?
A noi la scelta!