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Il progetto Ue ‘Cortili ecologici’ mira a sensibilizzare le famiglie a un consumo più efficiente di acqua ed energia e a ridurre la produzione di rifiuti. Ogni condominio (e gruppo di cittadini) può partecipare, fino a novembre 2014, proponendo strategie originali di risparmio. Premiate al termine le idee più virtuose.

Educare i cittadini a uno stile di vita virtuoso, basato su un uso più efficiente di energia e acqua e sulla riduzione dei rifiuti, il riuso e il riciclo. Per sensibilizzare l’intera società occorre trasmettere la logica del ‘vivere sostenibile’ ai piccoli gruppi: famiglie e condomìni. Comunità a misura di cortile. È il proposito di “Eco Courts”, progetto finanziato dalla Commissione europea nell’ambito del programma Life+. L’iniziativa, partita nel 2010 e destinata a concludersi a novembre 2014, mira a promuovere buone abitudini e soluzioni intelligenti per realizzare un obiettivo concreto: ridurre del 30% il consumo domestico di acqua, del 15% quello energetico, e sempre del 15% la produzione di rifiuti.

L’unione fa il risparmio. Si seminano piccoli cambiamenti, modificando con gradualità il modo di pensare e agire nel proprio condominio, e a lungo andare si raccolgono vantaggi per tutta la società. Il progetto “Eco Courts” (acronimo di Ecological courtyards united for resources saving through smart technologies and life style), coordinato dal Comune di Padova, annovera tra i propri partner anche la cooperativa Finabita, Legacoop, e le Regioni Toscana ed Emilia-Romagna. L’idea è puntare sugli edifici come unità di misura minima per stimolare azioni collettive: l’invito a partecipare è rivolto principalmente alle famiglie (si mira a 3000 adesioni), ma anche alle cooperative e agli amministratori di condomìni, affinché applichino tecnologie innovative allo stabile, utili alla razionalizzazione dei consumi e risparmio dei costi. Inoltre il progetto si estende anche alle comunità in senso virtuale. La web community comprende gruppi di cittadini interessati ad applicare le azioni comuni.

Come partecipare? Sul portale è disponibile un tutorial per la gestione eco-efficiente delle abitazioni: il kit consente di monitorare i consumi e fornisce consigli su possibili azioni di risparmio. Il sito permette di creare un piano d’azione individuale con tutte le strategie taglia-consumi messe in atto. È inoltre possibile scambiare le proprie idee con gli altri iscritti tramite il forum e suggerire possibili soluzioni pubblicando video. I margini di risparmio sono ampi: in media una famiglia italiana composta di quattro membri spende 900 euro di energia elettrica l’anno. Sfruttando l’illuminazione a led, ad esempio, si può risparmiare fino all’85% della corrente impiegata. Al termine del progetto le famiglie più meritevoli e originali nelle soluzioni ideate per combattere gli sprechi saranno premiate nel corso di una conferenza internazionale. Ad assegnare i riconoscimenti sarà una giuria composta da esperti di tematiche ambientali, autorità pubbliche e rappresentanti delle famiglie.

I condomìni-pilota. A oggi “Eco Courts” ha già raccolto svariate adesioni. C’è chi s’impegna nel bike sharing, chi rimpiazza l’illuminazione del giardino con lampade a risparmio energetico, chi raccoglie l’olio esausto. Già tanti i risultati raggiunti: le azioni collettive applicate hanno consentito di risparmiare 243,35 tonnellate di CO2 equivalenti. La sperimentazione è partita da quattro condomini-pilota a Milano, Cinisello Balsamo e Roma, in totale 318 alloggi.

All’ombra della Madonnina, la Cooperativa Ferruccio Degradi si è impegnata nella raccolta dell’olio da cucina e ha dato vita a un servizio di bike sharing recuperando vecchie biciclette. Mentre nella capitale la Cooperativa AIC ha installato una “casa dell’acqua condominiale”, ovvero un chiosco che eroga acqua pubblica proveniente dalla rete idrica locale, che permette alle famiglie di evitare l’acquisto di acqua in bottiglia. A Cinisello Balsamo, infine, la Cooperativa Uniabita ha sostituito le lampade nelle zone comuni con faretti a led e ha inaugurato un’isola ecologica per la raccolta di olio, pile, toner e farmaci.

I gruppi virtuali. Al progetto possono prender parte anche gruppi d’interesse. La scuola di musica “G. Gershwin” di Padova, ad esempio, sta dando vita a una green orchestra attenta al rispetto dell’ambiente nel trasporto di strumenti e musicisti, in fase di stampa delle partiture e per l’amplificazione del suono nel corso dei concerti.

Fonte: Kataweb Novembre 2013