Cos’è innanzitutto? Una pratica agronomica che, attraverso l’avvicendamento della coltivazione degli ortaggi, impedisce al terreno di andare incontro alla “stanchezza”, la quale ne diminuisce man mano la fertilità. Si può dire che le cause della “stanchezza” del terreno siano principalmente il continuo assorbimento da parte delle piante degli elementi nutritivi, l’esplorazione dei medesimi strati di terreno e l’aumento progressivo dei danni provocati dai parassiti.
Sono tre i tipi di coltura da alternare: quella miglioratrice da rinnovo (es.bietola), quella miglioratrice pratense (es.erba medica), quella sfruttatrice (es.frumento). Ovviamente all’interno di un orto familiare è più difficile rispettare in modo preciso le rotazioni e tra gli ortaggi comunemente coltivati nelle regioni italiane solo un numero limitato ha un’azione veramente miglioratrice (per esempio i fagioli, il pisello, la fava).
Per dare alcune indicazioni, ecco alcuni ortaggi che in linea di massima non dovrebbero essere messi a dimora in successione fra loro: – chenopodiacee; bietola e spinacio – composite; carciofo, cardo, lattuga e radicchio – crucifere; cavolfiore, ravanello, rucole e tutti i cavoli – cucurbitacee; cetriolo, melone, zucca e zucchino – leguminose; fagiolo, fava, pisello – liliacee; asparago, aglio e cipolla – ombrellifere; carota, finocchio, prezzemolo e sedano – rosacee; fragola – solanacee; melanzana, patata, peperone e pomodoro. Ultimo importante consiglio per il mantenimento della fertilità dell’orto è quello di utilizzare in maniera il compost che può essere facilmente prodotto in maniera casalinga.