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articoloH&DInizia da qui un percorso di approfondimento legato al mondo dell’edificio che ci auguriamo riconoscerete come spazio per esprimere opinioni, richieste e anche eventuali perplessità, e dove trovare le risposte più adeguate alle vostre necessità. Auguro a tutti un proficuo nuovo anno insieme.

L’esperienza quotidiana raramente ci porta a creare il binomio finanza e cultura. Quello che al massimo possiamo vedere è una Banca sponsor di un evento culturale dove l’ente organizzatore ringrazia a debita distanza l’Istituto di Credito. Se volessimo però fare un po’ di filosofia morale potremmo dire che forse oggi è giusto arrivato il tempo che la finanza torni ad essere quello per cui è nata, ovvero un supporto ad idee, iniziative, progetti volti a valorizzare l’uomo nella sua accezione più alta. Esiste in realtà un ambito, ancora non esaltato a dovere, dove l’accoppiata potrebbe, anzi, dovrà essere vincente, pena proprio la perdita del nostro valore. Si tratta del mondo del costruito, di ciò che oggi rappresenta per il nostro pianeta un polmone grigio che tanto inspira ma soprattutto tantissimo espira (il 40% dell’inquinamento e della CO2 immessa nell’atmosfera è dovuto al residenziale). E questo perchè, essendo stato realizzato per buona parte senza alcun accorgimento di risparmio energetico (il 50% fra il 1945 e il 1980, quando non esisteva una legislazione per  limitare i consumi), questo patrimonio immobiliare esistente risulta energivoro oltre ogni comune immaginazione. In quest’ambito, sentiamo parlare sempre più spesso di quanto è importante intervenire a favore della sostenibilità ambientale, ma non sempre sappiamo quanto questo abbia poi degli effetti positivi per noi e i nostri cari, sia in termini di salute per il minor inquinamento generato, sia in termini economici per la diminuzione dei consumi che una reale riqualificazione porta con sè (ricerca Nomisma dice che solo il 13% degli italiani è propenso ad intervenire sul proprio stabile per efficientarlo energeticamente). E qui sorge il primo gap culturale legato sia ad un problema informativo sia di visione del nostro mondo-casa. La casa è da sempre vista infatti come un immobile, inteso qui proprio in senso letterale. Più di un diamante, per l’italiano è la casa che è per sempre. Questo significa che se non cade a pezzi può rimanere tale e quale a come l’ho comprata, questo a prescindere da quanto sborso per mantenerla, questo forse è perchè non collego le mie bollette alla dispersione energetica collegata alle mie quattro mura. Il salto informativo e culturale è dunque indispensabile affinché ognuno di noi diventi consapevole che il male di molti è il male di ciascuno e che nessuno può sentirsi esente da un cambio di prospettiva epocale. Data per assodata la necessità di intervenire sugli immobili, che quindi non possono più essere intesi come tali bensì rispondenti ad un ciclo di vita ben preciso, sorge a questo punto il secondo dilemma cruciale: come ambire al risparmio se per risparmiare devo investire e dunque spendere? Qui entra in gioco la finanza. Non una finanza qualunque ma una finanza che voglia lucrare il giusto sul lucro di tutti i soggetti che sposano un percorso virtuoso di efficientamento energetico, siano essi condomìni, privati, aziende, … Il punto di partenza è il cambio del modello di business  in due aspetti cruciali: – il finanziare non più l’appaltatore, in profonda difficoltà nell’accesso al credito, bensì i suoi clienti, da un lato; – la partecipazione dell’intera filiera nel pagamento degli oneri finanziari dall’altro. Quest’ultimo aspetto, che riduce il problema della bancabilità di un’azienda, assieme al ritorno dell’investimento, grazie al risparmio generato dall’intervento eseguito, tranquillizza la Banca che si rende dunque più propensa alla concessione del credito. Credito che verrà a sua volta garantito all’azienda a Stato Avanzamento Lavori. Dove sta dunque la risposta? Nell’ottica win win. Dove tutti guadagnano a fronte di un guadagno di tutti. Dalla cultura alla finanza.

Annalisa Ferrazzi

per: Harley&Dikkinson Finance, società di consulenza e arrangement tecnico – finanziario per professionisti, aziende e tutti i soggetti della filiera della riqualificazione immobiliare, ha per mission proprio l’identificazione delle esigenze del mercato dell’immobile al fine di trovare le soluzioni tecnico-finanziarie più idonee allo sviluppo dello stesso.