Abitare a Milano in una casa con piscina, stanza degli hobby, sala della feste e camere degli ospiti che costa il 20% in meno al metro quadro rispetto ai prezzi di mercato e che ti consente di risparmiare migliaia di euro l’anno su bollette, servizi di babysitting, spesa e perfino wifi.
Un sogno???? No. Oggi in città vivono così 150 persone circa, nel 50% dei casi giovani genitori. Non sono però paperoni con ville smisurate: i loro appartamenti sono trilocali, quadrilocali, anche monolocali, inseriti però in contesti di cohousing, dove la parola d’ordine è la condivisione di spazi e di servizi. Non è tuttavia un ideologia personale o un modo di vestire che li unisce, ma il desiderio di migliore la qualità della propria vita.
NewCoh è la società che promuove e segue diversi progetti di Cohousing soprattutto a Milano dove ha realizzato dal 2006 i cohousing di Urban VillageBovisa, CosyCoh in zona Ripamonti, TerraCieloa Rodano e che ora sta lavorando con un nuovo gruppo di cohouser per la realizzazione di un nuovo progetto in via Melchiorre Gioia a due passi dal Naviglio della Martesana.
Ma in che modo abitare in un cohousing migliora nel concreto la qualità della vita?Innanzitutto uno dei vantaggi risiede nella possibilità di avere a disposizione spazi e servizi che, in soluzioni abitative tradizionali raramente ci si potrebbe permettere,ma che in un contesto di cohousing è possibile prenotate e usare quando più servono: come ad esempio le stanze degli ospiti, le sale per feste comuni, fino alla possibilità di usufruire di strumenti come il trapano o la macchina da cucire che una famiglia utilizza sporadicamente e che per questo ha più senso condividere che possedere. Vivere in un cohousing, inoltre, consente di risolvere molte delle problematichequotidiane per cui puoi chiedere aiuto ai vicini con un sistema di scambio di favori e di competenze. Ogni famiglia ha i suoi spazi e momenti privati e, al tempo stesso, spazi e tempi che può decidere quando e come condividere.
Gli spazi comuni sono il frutto di una progettazione partecipata che porta alla condivisione di idee e bisogni da parte dei futuri abitanti del cohousing, i quali decidono insieme la natura degli spazi comuni e le loro regole di utilizzo. All’inizio della progettazione partecipata viene creato un social network interno che favorisce il dialogo e la gestione delle aree comuni rendendo facile prenotare uno spazio e un servizio. Nel caso dell’Urban Village Gioia, la gestione sarà ancora più semplice grazie a sistemi domotici che consentiranno di capire i consumi di ciascuna famiglia e ripartire i costi equamente. La progettazione partecipata è la chiave del successo di un cohousing: coinvolge i futuri inquilini per tutta la durata del cantiere, produce regole e, al tempo stesso, trasferisce alle persone strumenti di risoluzione dei conflitti e di ascolto attivo che facilitano la convivenza e la collaborazione.
La formula abitativa in cohousing è inoltre sinonimo di risparmio. Ad esempio una mamma che vive al cohousing TerraCielo ha calcolato un risparmio di 3mila euro l’anno: attraverso servizi di babysitting condivisi; comprando cibo e prodotti di qualità tramite gruppo di acquisto solidale; attraverso l’affitto della sala comune che usa un paio di volte l’anno pagando 25 euro invece dei 100 richiesti da spazi esterni, attraverso l’uso del wi-fi con fibra ottica che acquistato insieme alle altre famiglie le costa 10 euro al mese, infine attraverso l’uso della lavanderia industriale in comodato d’uso che paga a gettone solo quando fa il bucato.
Entrare a far parte di un progetto di cohousing deriva dalla volontà dei soggetti interessati di impegnarsi in un percorso di costruzione condivisa degli spazi ma anche della comunità stessa e che parte da quando il progetto è ancora un rendering sulla carta da “riempire” insieme a chi lo vivrà. Il cohousing di via Melchiorre Gioia, abitabile da settembre 2016, è proprio in questa fase. Attraverso i renderingsi può avere un’idea di come potrebbe essere in futuro, ed è possibile decideredimensioni e localizzazione preferenziale del proprio appartamento. Prenotando in maniera non vincolante l’alloggio si può partecipare ad una riunione di progettazione partecipata per capire chi sono le persone con cui si costruiranno gli spazi comuni e la futura vita collaborativa. Lo step successivo consiste nella proposta di acquisto, attraverso il versamento di 20mila euro, che porta il futuro cohouser ad essere coinvolto a tutti gli effetti nel processo di progettazione.
Per aderire a Urban Village Gioia o a uno dei progetti di cohousing attivi, visitate il sito www.cohousing.it e iscrivetevi al progetto di vostro interesseo scrivete una email a info@cohousing.it. Potete anche chiamare al numero0287168575 per fissare un appuntamento di approfondimento.