Diminuzione dell’80% dei consumi, realizzazione di interventi profondi di riqualificazione, sviluppo di un quadro normativo per raggiungere gli obiettivi europei: queste le sfide da affrontare per far ripartire l’Italia
Milano, 9 giugno 2015. La crescita e la ripresa dell’Italia partono dall’efficienza energetica degli edifici esistenti. Nasce Renovate Italy, la prima organizzazione italiana per le politiche di riqualificazione ed efficientamento energetico. I primi obiettivi? L’elaborazione di un programma nazionale per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio pubblico e privato, l’approvazione di un nuovo quadro d’incentivazione a lungo termine per interventi di efficientamento degli edifici, la realizzazione di strumenti finanziari specifici e, infine, la promozione di campagne per sensibilizzare sul tema cittadini e istituzioni.
Promossa all’interno di The Renovate Europe Campaign (la campagna europea sostenuta da ben 31 soggetti, tra associazioni non governative, Enti Locali, operatori, sindacati e gruppi di esperti), Renovate Italy, unica realtà italiana che raccoglie imprese ed enti non profit, si propone di stimolare in Italia, nell’ambito delle politiche e buone pratiche europee, strumenti e approcci innovativi per ridurre lo spreco energetico degli edifici esistenti e la riduzione delle emissioni. Non a caso Renovate Italy ha come primo traguardo da raggiungere quello della diminuzione dell’80% dei consumi di energia nel patrimonio edilizio entro il 2050, attraverso lo sviluppo di un quadro normativo e programmatico a livello nazionale e regionale.
“L’attenzione del legislatore si è concentrato negli ultimi anni nella riduzione dei consumi nelle nuove costruzioni, che hanno oggi un livello di efficienza elevato, spiega Cecilia Hugony di Renovate Italy. Tuttavia bisogna considerare che a livello europeo, il tasso di demolizione degli edifici è inferiore allo 0,1%: si calcola che tra il 5% e il 90% degli edifici oggi esistenti, sarà ancora utilizzato nel 2050. E chiaro quindi che se non ci concentriamo sulla messa a norma energetica degli edifici oggi in piedi, non si potranno mai raggiungere gli obbiettivi ambientali del 2030 e 2050”.
Gli edifici esistenti sono attualmente responsabili del 40% del totale del consumo energetico e del 36% delle emissioni di biossido di carbonio nell’atmosfera. Tuttavia, le tecnologie e gli approcci innovativi disponibili oggi sono in grado di ridurre dell’80% la domanda di energia degli edifici; quel che manca è una forte sensibilizzazione dei cittadini sui vantaggi della riqualificazione e un quadro regolamentare che favorisca gli investimenti necessari.
In questo contesto nel 2011 nasce the Renovate Europe Campaign, con l’obbiettivo di sensibilizzare le istituzioni europee sull’importanza di piani e programmi specifici per la riduzione dei consumi negli edifici esistenti. Promossa da associazioni industriali di dimensioni europee, nel 2013 la campagna si apre a realtà nazionali, per ampliare il suo raggio d’azione sull’applicazione delle direttive europee nei paesi membri.
Alla fine del 2013, Rete Irene (il primo network di imprese lombarde specializzato in riqualificazione energetica) diventa National Supporter per l’Italia in Renovate Europe e, in collaborazione con Legambiente, porta anche nel nostro Paese alcune iniziative di forte impatto, tra le quali si ricorda il manifesto per la riqualificazione energetica degli edifici, impegno pubblicato in 9 lingue e firmato da 92 parlamentari europei di 8 diversi gruppi e 21 paesi membri, di cui 12 italiani, e il REDay, evento annuale che si tiene contemporaneamente nelle principali città europee.
Attorno a queste iniziative negli ultimi mesi si è consolidato il progetto di Renovate Italy, che intende riunire le idee e i contributi di tutti i soggetti (associazioni, istituzioni, operatori, cittadini) che riconoscono l’utilità dei suoi obiettivi. Oltre alla già citata rete Irene e a Legambiente, partecipano al lancio dell’iniziativa importanti associazioni di categoria (Assimpredil-ANCE e FIVRA), rappresentanti della società civile (Giardini di Babilonia), società produttrici di materiali e tecnologie per l’efficienza energetica (Isover Saint-Gobain, Knauf Insulation, Neopor, Rockwool, URSA).
Gli edifici europei, ed in particolare quelli italiani (stante il loro pessimo livello di efficienza), rappresentano una vera e propria miniera energetica, tanto che, nel corso degli ultimi anni, il legislatore ha ideato (sulla spinta dell’Unione Europea) alcuni strumenti specifici. Le azioni messe in campo (in termini sia di obblighi, sia di incentivi) non hanno però abbattuto le barriere che si frappongono allo sfruttamento dell’immenso potenziale dell’efficienza energetica negli edifici, limitandosi a favorire la sostituzione di singole tecnologie, e trascurando le riqualificazioni profonde (ovvero quelle più estese e capaci di raggiungere elevati risparmi energetici, superiori al 50%). Di conseguenza, gli interventi di efficientamento degli edifici, anche quelli del patrimonio pubblico, sono ancora oggi molto rari e poco ambiziosi.
Tutti i documenti di pianificazione approvati ai vari livelli dell’Amministrazione (dal Piano d’azione per l’efficienza energetica nazionale ai Piani regionali e comunali) sistematicamente attribuiscono all’efficientamento dell’edilizia esistente una responsabilità enorme in termini di quota di riduzione dei consumi e delle emissioni. Ma esiste un divario enorme tra gli investimenti necessari per realizzare questi obiettivi e quelli che si attivano spontaneamente, dell’ordine di 10 a 1: riduzioni dei consumi dell’entità indicata nei piani implicano un cambio di passo epocale rispetto alla quantità e qualità degli interventi di riqualificazione che oggi sono posti in essere.
In questo scenario Renovate Italy vuole giocare un ruolo di primo piano, promuovendo prima di tutto l’elaborazione di un programma a livello nazionale per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio, in applicazione all’articolo 4 dell’Energy Efficiency Directive (2012/27/UE), che fissi i risultati attesi in termini di efficienza energetica ed investimenti generati, occupazione creata ed emissioni climalteranti evitate.
In secondo luogo, Renovate Italy mira all’approvazione di un nuovo quadro d’incentivazione a lungo termine per l’edilizia privata e pubblica, accessibile a tutti, che premi le riqualificazioni profonde, poiché sono quelle che consentono la maggiore diminuzione di consumi e l’ottimizzazione degli investimenti. A questo si dovrà accompagnare la creazione di strumenti finanziari specifici, garantiti da fondi pubblici, a tassi agevolati e di durata proporzionale al pay back time degli interventi di riqualificazione energetica negli edifici. Verranno inoltre promosse e realizzate campagne informative, per sensibilizzare tutti i cittadini sui benefici della riduzione dei consumi di energia negli edifici.