costruziooniProviamo a immaginare in che cosa possa consistere una Strategia Nazionale per la Digitalizzazione nel Settore delle Costruzioni, tenendo a mente lo stato recessivo in cui versa il Mercato delle Costruzioni e la condizione analogica di cui esso è da sempre impregnato.
Si tratta di un esercizio «accademico» da proporre partendo dai possibili dividendi che possano derivarne ai Decisori Politici.
Occorre, infatti, sollecitare gli Operatori della Domanda e dell’Offerta a una innovazione radicale, proponendola, tuttavia, quale incrementale, poiché essi necessitano di essere stimolati, senza essere mortificati né senza suscitare in loro reazioni ostruzionistiche.
Questa è la ragione principale per cui occorre un Mandato Governativo, o una Strategia Governativa, che si palesi in veste di Politica Industriale tesa a coinvolgere tutte le Rappresentanze in una unica Piattaforma Nazionale, in accordo con le attività di Regolazione contemplate dalla legislazione sui Contratti Pubblici.
L’assunto fondamentale riguarda, infatti, la costituzione, progressiva, di un Ecosistema Digitale che, sulla scorta dell’Ottimizzazione dei Flussi Informativi, agisca sull’Efficacia dei Processi Decisionali sotto diversi profili:
1) l’incremento della qualità degli investimenti in conto capitale e nella spesa corrente nell’economia del Ciclo di Vita;
2) il contrasto ai fenomeni corruttivi;
3) l’incremento del PIL alla luce dell’aumento di Produttività;
4) il de-risking inteso ad accrescere la bancabilità degli interventi.
Le leve fondamentali sono, dunque, costituite da:
a) una politica formativa mirata e improntata ai paradigmi collaborativi del tessuto committente, professionale e imprenditoriale, capace di favorire una cultura di Project Management e i processi aggregativi di natura reticolare in correlazione al supporto alla Media Imprenditorialità caratteristici della Industria 4.0;
b) una politica di incentivazione di investimenti in hardware e in software non esclusivamente legati al Building Information Modeling, bensì finalizzata a Smart City, IoT e Ambiente Costruito Digitale;
c) una politica di Digitalizzazione dei Processi Autorizzativi nell’ambito della Pubblica Amministrazione Digitale correlata alla Riforma della Amministrazione Pubblica e alla Tutela/Valorizzazione dei Beni Culturali;
d) una politica di formazione avanzata non solo a livello universitario, ma pure di ITS, che si raccordi con le esigenze espresse dal Collegio Nazionale dei Geometri e dei Geometri Laureati.
Le scadenze temporali da includere nella Strategia Programmatica pluriennale, mirata sui livelli crescenti di maturità, dovrebbero essere correlate alla:
i) definizione di quadri contrattuali coerenti e di sistemi di cyber security;
ii) individuazione di adeguati profili assicurativi e di sistemi di tutela della proprietà intellettuale;
iii) identificazione di mappe di processo e di flussi di lavoro inerenti alle soluzioni finanziarie innovative;
iv) effettuazione di sperimentazioni differenziate per tipologie, i cui esiti siano condivisi e formalizzati in protocolli e linee guida, anche in coerenza con il BIM Handbook dello EU BIM Task Group.
La Road Map così delineata deve, pertanto, agire alla confluenza tra la Transizione Digitale, la Transizione Energetico-Ambientale e la Transizione Sociale.
Di fatto, al di là degli Strumenti e dei Metodi, l’elevata Complessità degli Interventi implica il ricorso a una adeguata Conoscenza per ottenere Rischi mitigati.
Angelo Luigi Camillo Ciribini, DICATAM, Università degli Studi di Brescia