Rubrica a cura di Rossana Galdini

galdini

Zeche Zollverein (patrimonio dell’Unesco)

Prima parte

In un’epoca caratterizzata da profonde e continue trasformazioni assume un interesse crescente il dibattito sistemi della rigenerazione urbana, intesa come un fenomeno multidimensionale ed integrato, in cui gli elementi di riqualificazione urbanistica ed architettonica s’intrecciano strettamente con la cultura, l’economia, le tematiche ambientali e l’organizzazione sociale della città. I programmi di rigenerazione urbana riferendosi ad un’attività di trasformazione che incide sulla struttura e sull’uso della città richiedono oggi un processo di riqualificazione e di valorizzazione urbana molto complesso. Alla loro diffusione hanno contribuito diversi fattori ed in particolare il prevalere della logica del riuso su quella dell’espansione, la crescente competizione tra città per attirare maggiori quote di capitali, imprese, abitanti e visitatori e la diffusione mediatica degli esempi di politiche di rigenerazione urbana coronate da successo.

Quest’ultimo elemento ha fatto crescere in maniera esponenziale la domanda diffusa dei cittadini per una maggiore qualità urbana. Riqualificare i luoghi significa, infatti, renderli capaci di rispondere alle molteplici e variegate esigenze degli abitanti, ai loro bisogni ma anche ai loro desideri. Oggi alle difficoltà strutturali, derivanti dalla naturale inerzia della città esistente, si uniscono i problemi legati alla sfera socioeconomica: permane una pesante eredità d’ingiustizie distributive, di carenze di servizi fondamentali, di scarsa sostenibilità ambientale. La qualità urbana si presenta dunque come il risultato della capacità di rispondere a questa varietà di domande sociali in termini sostenibili.

E’ questo la direzione di sviluppo seguita dalla città di Essen, in Germania, uno dei centri siderurgici più importanti del passato che ha saputo reinventare la sua immagine e la sua economia ricollocandosi sugli scenari della competitività internazionale.

Un recente studio condotto sulla città di Essen in Germania, sulle strategie messe in atto, offre spunti interessanti. Un’innovativa idea di rigenerazione urbana e la ferma volontà di aprire un nuovo capitolo nella storia di questa città, hanno promosso il ridisegno complessivo di Essen non più vista dagli stessi abitanti come “graue Maus”, cioè topo grigio, in quanto città del carbone e dell’acciaio con altissimi livelli di inquinamento, oggi sede di innovazione culturale e sociale, di turismo e scommessa sul patrimonio ambientale (l’area urbana è immersa nel verde, tra il Lago Baldeneysee, i paesaggi di Grugapark, la foresta di Stadtwald e molto altro).

Il processo di razionalizzazione e il trasferimento dei complessi industriali nel vortice della concorrenza globale e delle nuove tecnologie nel Land Nordrhein Westfalen ha determinato importanti ripercussioni economiche e sociali. Nella regione della Ruhr la dismissione di industrie e miniere ha creato pesanti conseguenze. La popolazione diminuisce ed il trend è destinato ad aumentare: si prevede una riduzione del 14% della popolazione entro il 2018. La regione ha messo in atto da anni strategie di riuso volte alla rifunzionalizzazione di un patrimonio industriale divenuto ormai obsoleto. Nella città di Essen le miniere e l’industria, hanno subito in questi ultimi anni un’evoluzione diversa rispetto al modello consolidato. Sono diventati spazi verdi, parchi naturali, luoghi per il tempo libero, il relax, spazi espositivi, musei. Questo chiarisce meglio perché la città nel 2010 sia stata scelta come capitale europea della cultura. L’evento è stato visto come l’occasione che la città aspettava per archiviare, senza rinnegarla, l’immagine di una città industriale e grigia. Lo slogan scelto per l’occasione è stato Wandel durch Kultur – Kultur durch Wandel, cioè, trasformazione attraverso la cultura e cultura attraverso la trasformazione, processo biunivoco che Essen ha utilizzato per realizzare un progetto di sviluppo ad ampio raggio. Essen come città delle possibilità, città delle idee e città della cultura sono state queste le direzioni di sviluppo verso una dimensione europea. La città tedesca tenta negli ultimi anni di diversificare la propria economia nell’ottica della valorizzazione turistico-culturale, dell’innovazione sociale, delle azioni per la sostenibilità ambientale

Negli ultimi anni Essen è riuscita a modificare la sua immagine legata ad un passato di fabbriche e miniere. Lo spirito innovativo della città e la sua straordinaria trasformazione in un centro dei servizi, della conoscenza, del design e della medicina sono percepibili in qualsiasi angolo di Essen. Modernità e tradizione, arte antica e tendenze contemporanee, la presenza di una “Route della cultura “ sono segni e simboli della trasformazione e rendono la città il vero punto di attrazione dell’area delle metropoli del Reno.

Ad Essen ha avuto inizio da alcuni anni un vasto progetto di trasformazione socio-economica e culturale capace di restituire vitalità e produttività all’area. Nell’analisi di questo processo si riconosce la centralità data a quelle azioni che si richiamano ad una qualità sociale della città e all’attuazione di programmi basati sulle esigenze dei destinatari e non sulla definizione esogena degli obbiettivi. L’elemento che connota questo processo è il tentativo di rafforzare l’identità della struttura urbana a partire dalle potenzialità, dalle risorse endogene di cui la comunità locale dispone. La riflessione su questi elementi ha indotto a sperimentare nuove soluzioni progettuali che, in alcuni casi, hanno riqualificato parti centrali o periferiche della città, al fine di ridefinire un loro ruolo e costruire una nuova attrattività. La città è espressione di un continuo processo di trasformazione e di reinvenzione ed ha utilizzato la costruzione dell’immagine per la ridefinizione della propria identità. Continua….