Rubrica a cura di Angelo Luigi Camillo Ciribini
There are many definitions of Building Information Modelling (BIM), but it is simply the means by which everyone can understand a building through the use of a digital model. Modelling an asset in digital form enables those who interact with the building to optimize their actions, resulting in a greater whole life value for the asset…The future of the construction industry is digital, and BIM is the future of design and long term facility management; it is government led and driven by technology and clear processes; and it is implementing change across all industries. As hardware, software and cloud applications herald greater capability to handle increasing amounts of raw data and information, use of BIM will become even more pronounced than it is in current projects. NBS
Building Information Modelling (BIM) is a very broad term that describes the process of creating and managing digital information about a built asset such as building, bridge, highway, tunnel and so on.
The range of BIM ‘maturity levels’ are categorised as:
Level 0: Unmanaged CAD (Computer Aided Design).
Level 1: Managed CAD in 2D or 3D.
Level 2: Managed 3D environment with data attached, but created in separate discipline models.
Level 3: Single, online, project model with construction sequencing, cost and lifecycle management information.
Designing Buildings
Come definire il Building Information Modeling, o meglio la parola (acronimo) BIM?
A woman of loose morals…
A native or inhabitant of Barbados…
A digital representation of physical and functional characteristics of a facility… and a shared knowledge resource for information about a facility forming a reliable basis for decisions during its life-cycle; defined as existing from earliest conception to demolition
A unique source of information intended for all parties involved in a project, throughout the project’s life cycle, supported by a 3D digital model and a database operating within a collaborative environment.
In definitiva, le definizioni di BIM sono molteplici e non sempre perfettamente coincidenti tra loro, ma, allorché l’espressione è oggi fatta oggetto di ipotesi di obbligatorietà legislativa, oppure è semplicemente menzionata con insistenza, cresce l’esigenza di comprensione e di chiarezza.
Allo stesso tempo, però, mentre ci si concentra sul BIM, si perde di vista la Digitalizzazione e gli effetti che essa, complessivamente genera sul Settore delle Costruzioni.
Il punto è che per capire i tratti di questo passaggio epocale occorre guardare di più a IBM e Siemens, ad Airbnb e Halldis, per intuire come non solo i Processi, ma anche i Prodotti, si trovino in profonda mutazione.
Del resto, occorre riportare un lungo passaggio di PCSG per cogliere il significato del fenomeno:
Although our industry moves slowly on towards embracing digital technologies, we learn that the world is now producing and using more and more data, bringing with it new issues for businesses and governments as to how best to use, store and protect it. A key challenge for our industry is understanding how to gather and share the correct data so that it can be amalgamated together with other data sets with the purpose of learning new things and seeing new patterns. The importance and value of Level 2 BIM in shaping the future built environment is crucial as it explains the way that reliable asset data will be developed and procured, which is a start. Having accurate, reliable data about our assets on its own will lead to more efficient design, build, operation and maintenance. This in turn will have a positive impact on running costs and reducing environmental impacts. However the greater potential value comes from what we learn when we join up this data with other data sets, about the performance of our assets, about the surrounding natural and built environment and about people and their well-being. Applying learning and insight that comes from the data will hopefully inform future design and construction and will help us all step towards a smarter, more sustainable built environment and a future where we continue to learn, thrive and move forward as a society.
Per questa ragione, il fatto che del BIM si affronti, prima di tutto, la questione strumentale è giustificato dal desiderio dei Player di ricondurre la portata di un cambiamento epocale all’interno di categorie note e dominabili.
Sfortunatamente, tuttavia, così non è, in quanto si tratta di un accadimento, probabilmente irreversibile, che investe l’Identità e l’Essenza del Settore. Naturalmente, l’obiettivo è, nel Nostro Paese, rendere questo cambio di paradigma, di per se stesso radicale, all’interno di una Transizione Incrementale di medio periodo. La difficoltà principale, però, risiede nella riluttanza del Comparto, oggi, peraltro, assai più convinto dell’opportunità della Svolta di quanto non fosse sino a poco tempo fa, a trarre le conseguenze estreme dal ragionamento.
Questo è il motivo per cui è assolutamente necessario contestualizzare gli avanzamenti tecnologici in hardware, clouding e…software, all’interno di precisi quadri evolutivi di carattere organizzativo, giuridico e finanziario. Questa è la ragione per la quale ISTeA, sin dalla memoria indirizzata al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, On. Graziano Delrio, per giungere al dialogo con l’On. Paolo Coppola, Presidente del Tavolo permanente per l’innovazione e l’agenda digitale italiana presso Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha ritenuto di porre la «metafora del BIM» sin da subito entro la Politica Industriale resa obbligatoria dalla Digitalizzazione della Società e dell’Economia.
Occorre, infatti, con rigore asserire che un tema così rilevante per il Settore delle Costruzioni e per il Paese non debba essere ricondotto a una tendenza modaiola, superficiale e improvvisata. In Francia si discorre ormai abitualmente di Charlatan du BIM. Soprattutto, il Settore dell’Ambiente Costruito deve evitare di suscitare nei Decisori Politici aspettative ingiustificate di breve periodo, che potrebbero generare effetti terribilmente controproducenti. Parimenti, le promesse miracolistiche di carattere commerciale potrebbero suscitare una repentina perdita di credibilità dell’argomento.
La Digitalizzazione, infatti, è assieme causa ed effetto di un rivolgimento epocale che nel Settore delle Costruzioni implica un ripensamento sistemico profondo e che si potrà dire completato allorché, tramite una app, condurrà l’ultimo operatore della Construction o del Facility all’interno di un Ecosistema Digitale.
Si tratta, sostanzialmente, di incrementare e di formalizzare ulteriormente i Saperi Specialistici, al fine di renderli il più possibile computazionali entro un ambiente di fluidi Scambi Informativi tesi a rendere più efficaci i Processi Decisionali sotto il profilo del Cognitivo e del Predittivo. È questa una sfida da traguardare almeno al 2025, per cui tutti i temi oggi posti congiuntamente sul tappeto dalle Rappresentanze (un ottimo esempio è fornito dal documento C’è Milano da Fare) possano essere declinati secondo un Progetto di Innovazione Sociale e Industriale che passi attraverso Gestione della Conoscenza e Mitigazione del Rischio.
Ciò che l’Accademia e le Società Scientifiche possono e devono fare è, perciò, assumersi un ruolo di chiarificazione e di proposizione a sostegno di un Settore che deve recuperare Attrattività e Reputazionalità, che, come ha dimostrato ancora recentemente il Centro Studi di ANCE, ha un ruolo cruciale diretto e indiretto nell’Economia Nazionale, ma che, agli occhi della Classe Politica, ne avrà uno anche maggiore in termini di ruolo nella Cittadinanza Digitale in termini di Erogazione di Servizi Geolocalizzati e Personalizzati come Industry of the Built Environment.