Rubrica a cura di Angelo Luigi Camillo Ciribini
Può una Politica Industriale per le Costruzioni essere supportata esclusivamente dai «lavori in casa» e, più genericamente, da un insieme di agevolazioni e di incentivazioni fiscali?
Per quanto tali misure, sinora di sopravvivenza del Settore, seguitino a rivelarsi efficaci, anche sotto il profilo del gettito e della emersione, non sembra che la svolta epocale del Settore possa passare attraverso azioni che, di fatto, perpetuino la frammentazione dell’Offerta, oltre che della Domanda, e che difficilmente potranno seriamente produrre risultati, se non tendenzialmente nominali, in materia di prestazioni degli organismi edilizi e, soprattutto di soddisfazione dei loro abitanti.
Soprattutto, questo stato di cose non appare assolutamente adeguato per ragionare, a scala urbana, con strutture mesoimprenditoriali, sulla triade Circolare/Digitale/Sociale.
Ciò a cui occorrerebbe pensare, infatti, è una Offerta, inclusa la Domanda Privata data dallo Sviluppo Immobiliare, che parta dalla Cultura del Dato Computabile – questa è la Digitalizzazione – che operi, tramite il Recupero e la Sostituzione, a cominciare dai Sistemi Informativi Geografici, per mappare evolutivamente il paesaggio sociale, per tracciare i destinatari di Servizi da erogare.
Ciò che viene denominata Servitizzazione dell’Edificio può nascere, infatti, da una rivisitazione del Prodotto Immobiliare che conduca gli Operatori Professionali e Imprenditoriali a porsi al centro di un sistema urbano, territorialmente, appunto, che veda nei Manufatti e nelle relazioni tra gli stessi il mezzo di una Offerta di Servizi: il Circolare e il Sociale irrompono, dunque, nel Digitale.
Del resto, l’Edificio Cognitivo, che apprende da e che conosce i propri Occupanti, si basa non solo sui dati trasmessi dai sensori, ma, soprattutto, dalla Sentiment Analysis tratta dalle comunicazioni sociali tra Utenti.
Naturalmente, una simile impostazione, che sorge dalla detenzione e dall’analisi dei dati inerenti ai consumi, agli stili di vita, ai flussi, è fondata su Connettività e Cognitività: richiede di agire sugli Spazi Aperti, così come su quelli Confinati.
È interessante, infatti, osservare come alcune categorie «analogiche» della cultura architettonica, dalla Partecipazione alla Collaborazione, si rivelino, invece, estremamente «digitali», nella misura in cui si guardi alla cosiddetta Uberizzazione del Comparto delle Costruzioni.
In pratica, servirebbe creare Medie Organizzazioni Interprofessionali e Interimprenditoriali capaci di operare sull’Immateriale, nel senso di progettare e di realizzare Interventi Tangibili all’interno di una Circolarità dell’Ecosistema Digitale, caratterizzato da ICT Company e da Public Utility, interessate a erogare Servizi Personalizzati, Ineffabili.
Nuove Ambizioni per il Settore delle Costruzioni
15 mercoledì Giu 2016
Posted Big data e Cognitive City, Green Life
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