di Vittorio Checchia

IOT saluteTra i tanti settori in fase di trasformazione e spesso analizzati nei precedenti articoli non possiamo dimenticare tutto ciò che riguarda l’ambito della medicina e della salute; è solo questione di tempo, infatti, affinché la realtà virtuale e l’internet delle cose siano in grado di monitorare costantemente ed approfonditamente il nostro benessere fisico, di migliorare la qualità della vita dei soggetti più anziani e di contribuire a rendere salubre l’aria che respiriamo.

Di seguito analizziamo le dinamiche IoT nei vari ambiti di applicazione legati alla cura della persona e, in generale, della salute.

La cura della mente: ad oggi i medici specialisti e gli scienziati non comprendono ancora le dinamiche di funzionamento del nostro cervello, ma sono consapevoli che il linguaggio sia la chiave di volta per scoprire il proprio stato di salute. Per questa ragione, secondo quanto riportato da IBM, nel giro di cinque anni avremo a disposizione dei dispositivi indossabili in grado di analizzare il nostro modo di parlare in tutti gli aspetti più profondi (significato, intonazione, sintassi) in cerca di un eventuale campanello d’allarme legato allo sviluppo di disturbi mentali o neurologici (Alzheimer e Parkinson). Questi dati verranno poi condivisi col proprio medico curante in modo da consentire di monitorare la situazione ed elaborare una diagnosi quasi in tempo reale.

Diagnosi tramite app: recentemente una start-up londinese ha creato YourMD (“Il tuo dottore”). L’applicazione permette a chiunque di consultare un database di sintomi e ottenere indicazioni “ufficiose” su quali comportamenti adottare ed eventualmente a quale specialista rivolgersi. Disponibile per iOS e Android nasce con l’intento di poter essere usata anche da chi non ha conoscenze mediche, come alternativa più attendibile dei motori di ricerca o dei forum tematici. «Nei grossi centri urbani americani – riferisce il CEO Berlucchi – il tempo di attesa medio per una visita medica è di 18 giorni, e ci sono aree del mondo in cui la densità di medici è ancora inferiore. Non vogliamo curare nessuno, vogliamo suggerire alle persone cosa fare».

Sviluppo e monitoraggio dei tumori: IBM invece sta sviluppando una nuova tecnologia Lab-on-a-chip in grado di separare le particelle biologiche su scala nanometrica per individuare i primi segni di tumore, quando ancora si trova nelle primissime fasi. La ricerca avviene attraverso biopsie liquide capaci di filtrare e analizzare le cellule del sangue o di altri liquidi corporei. Questo significa che in futuro potremo utilizzare, direttamente a casa, un dispositivo che analizza regolarmente i nostri liquidi in cerca di biomarcatori, per poi inviare via internet i dati ricavati a chi dovrà eventualmente analizzarli più a fondo.

Gli anziani e la solitudine: Rendever è una start-up di Boston che utilizza la realtà virtuale per aiutare gli anziani, che vivono in ospizio, a combattere i momenti di solitudine e a mantenere una buona salute mentale. Il servizio, lanciato lo scorso anno da due studenti del MIT, Dennis Lally e Reed Hayes, offre un pacchetto di oltre 100 esperienze virtuali: dalle escursioni in canoa, alle visite nei musei, alle gite sul Grand Canyon. Nell’abbonamento che i creatori stanno studiando, sarà incluso anche un set di telecamere da fornire alle famiglie di chi vive in ospizio; le riprese degli eventi familiari saranno caricate automaticamente nel cloud per poi essere “vissute” in realtà virtuale dagli anziani.

Lo IoT contro l’inquinamento: la salubrità dell’aria si ottiene solo attraverso politiche di salvaguardia della salute e lotta all’inquinamento; nonostante vi sia poca informazione a riguardo, le perdite che caratterizzano gli attuali metanodotti sono tra le principali cause delle emissioni di gas serra nell’atmosfera. Nel giro di qualche anno, una nuova tecnologia IBM permetterà di diffondere lungo la rete di distribuzione del metano dei sensori connessi ad un server, in grado di monitorare costantemente la situazione. In questo modo, ci vorranno solo poche ore per individuare e aggiustare le perdite, riducendo sia inquinamento, sia sprechi di energia.

I vari ambiti di applicazione permettono quindi di creare una rete intelligente che ascolta, impara, e risponde, in modo da garantire più sicurezza, semplicità, affidabilità e innovazione nella cura generale della persona e della propria salute.