Nell’ultimo articolo abbiamo descritto lo Smart City Index elaborato da Ernst &Young e abbiamo analizzato i numerosi indicatori che lo compongono. Passiamo ora ad illustrare il prodotto stesso derivato dall’elaborazione dell’Indice, ovvero il Ranking Nazionale delle città Smart.
Nel 2016, in linea con gli anni precedenti, si confermano in cima alla classifica i comuni capoluogo delle città metropolitane, sul podio troviamo Bologna, Milano e Torino. Rispetto alle scorse edizioni peggiora la posizione di Roma, che si posiziona nona. Seguono Firenze e Genova, comunque nei primi 15 posti. Il primo dato che emerge è che i primi posti del Ranking sono occupati dalle città metropolitane del Nord, mentre si conferma la difficoltà delle piccole città e del Sud.
Le prime dieci in classifica
Dal rapporto di Ernst&Young emergono in particolare due dati positivi:
- Nonostante sia ancora presente un ritardo delle città italiane, rispetto alle principali città europee e mondiali, il grado di innovazione dei comuni capoluogo è in costante crescita.
- Il trend di crescita delle città di media grandezza è in forte crescita, tanto che oltre 23 città con più di ottantamila abitanti, ma non città metropolitane, si trovano tra il 4° e il 39° posto; in questo contesto notiamo anche casi molto significativi come quello di Parma che, grazie all’ottimo posizionamento negli strati Delivery Platform e Applicazioni e servizi, ha superato una città storicamente all’avanguardia come Trento.
Nonostante questi dati positivi, la classifica evidenzia gli scarsi risultati delle piccole città (quelle con meno di 80.000 abitanti), fatta eccezione per qualche città lombarda. Inoltre è sempre più evidente ed è in aumento il divario fra città del Centro-Nord e quelle del Sud.
Illustrate le principali conclusioni sul Ranking Nazionale, è interessante analizzare la classifica dal punto di vista delle categorie di indicatori raccontate nel precedente articolo.
- Infrastrutture e reti: dal punto di vista delle infrastrutture e reti notiamo come siano confermati i risultati della classifica generale per quando riguarda gli aspetti legati alle telecomunicazioni e alla mobilità (importante il divario digitale tra le grandi città del Nord e le piccole città del Sud). Le città medie e piccole (Brescia, Benevento, Piacenza, Gorizia e Mantova), invece, guidano la classifica delle innovazioni legate all’ambiente e all’energia, come ad esempio nel caso delle le reti di teleriscaldamento, l’illuminazione pubblica o le isole ecologiche.
- Sensoristica: l’installazione di sensori sul territorio cittadino rappresenta uno dei trend in crescita degli ultimi anni. Solo nelle più importanti città metropolitane sono installati contemporaneamente e in modo integrato diversi tipi di sensoristica: videosorveglianza, monitoraggio dell’aria, monitoraggio della rete stradale e dei trasporti pubblici.
- Service Delivery Platform: nel complesso il grado di readiness per le diverse piattaforme abilitanti è ancora molto basso. Il grado di Delivery Platform si alza leggermente nei comuni capoluogo di provincia che, a causa dell’alta complessità di gestione dei loro territori, hanno dovuto realizzare, prima degli altri, centrali di controllo, canali di erogazione di servizi integrati, oltre ad altre componenti tipiche delle Delivery Platform, come le piattaforme di pagamento online o di identità digitale.
- Applicazioni e servizi: l’ultimo ambito della Smart City evidenzia i maggiori scostamenti dal trend generale. Ad esempio, dal punto di vista della Scuola e dell’Educazione, emerge come praticamente le scuole di tutte le regioni italiane siano allo stesso livello sotto l’aspetto della digitalizzazione e della connettività, con l’eccezione in positivo di Toscana e Sardegna e quella in negativo della Calabria.