lorussoArte e scienza rappresentano due modi di narrare la storia del mondo, non due soggetti in contrasto fra loro. D’altra parte l’arte, ovvero il patrimonio culturale, considerando correttamente come tale anche l’ambiente, è legata alla storia dell’uomo.

In relazione a ciò, le varie espressioni artistiche e, quindi, le varie ondate generazionali con accadimenti e problematiche della società nel corso del tempo fino ai nostri giorni, sono fra loro collegate temporalmente, in quanto “Il passato è parte del futuro attraverso il presente”.

È pur vero che “La natura non sostiene l’impronta umana”: è quanto fa presente il World Wide Found, evidenziando l’accentuato disequilibrio determinatosi con i conseguenti danni irreversibili ancorchè protratti nel tempo.

Come può l’arte, quindi, intervenire come mezzo per la sostenibilità?

È opportuno a tal riguardo effettuare un distinguo fra la sostenibilità intesa da un punto di vista interno e, direi, interiore, e la sostenibilità intesa da un punto di vista esterno: ciò, ritengo, riguardi ciascun settore nell’ambito delle diverse e molteplici attività antropiche.

Nel primo caso,  riferendoci all’arte e alla sua funzione nell’ambito appunto della sostenibilità, si parla dell’importanza della formazione di chi opera sul “sistema: manufatto di interesse storico-ambiente di conservazione” con l’intento e l’obiettivo sia della tutela sia della valorizzazione del bene culturale e del bene ambientale, secondo principi etici ovvero nel rispetto delle proprie competenze, ma anche di quelle di altri esperti in un bisogno vicendevole di umiltà e sapienza: quindi interdisciplinarità. È l’aspetto comportamentale da ritenere fondamentale ancorché non facile da conseguire.

Vi è poi in arte, intesa sempre nell’accezione di patrimonio culturale e ambientale, l’ambito esterno della sostenibilità, che regola la propria pratica secondo assunti di carattere storico, tecnico, conservativo nel quadro dello sviluppo sostenibile.

In definitiva, lo studio e l’intervento operativo, sulla base del precedente aspetto comunque acquisito, debbono essere rivolti alla rivitalizzazione del manufatto artistico perché continui a testimoniare il passato attraverso il presente per il futuro. Nello stesso tempo l’attività dell’esperto deve essere direzionata a salvaguardare il bene ambientale secondo assunti relativi non solo alla qualità dell’ambiente, in quanto in esso è collocato il manufatto, ma anche secondo obiettivi ecologisti, per modo che il processo e lo stato ambientale si mantengano in equilibrio e il soddisfacimento delle esigenze presenti non comprometta i bisogni delle future generazioni.
Intervento del Professor Lorusso tratto dell’odierna iniziativa:“Per un mondo migliore CONVEGNO SULLA SOSTENIBILITÀ” promosso da Facoltà di Filosofia dell’Università Pontificia Salesiana  e Associazione Nuova Costruttività in collaborazione con  The Institute of Ecology and Bioethics, UKSW, Warsaw, Volontariato Internazionale per lo Sviluppo (VIS), Roma e Facoltà di Scienze della Comunicazione Sociale dell’UPS.

Salvatore Lorusso

Dipartimento di Beni Culturali

Alma Mater Studiorum Università di Bologna (sede di Ravenna)