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greenbenOltre 120mila le imprese che in Italia hanno investito in eco-sostenibilità nel 2015. Tra i settori ambientali 1.200 attività sono guidate da giovani. Cresce la richiesta di «green jobs»: 14,9% del totale del fabbisogno di assunzioni nel 2015, contro il 10,9% del 2009.

Le regioni più «green» sono Lazio e Basilicata, dove la richiesta di esperti ambientali sale al 18,8% e al 18,7% del totale. In Lombardia sono stati 19 mila i nuovi assunti in professioni «green». È quanto emerge da elaborazioni dell’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza su dati Registro Imprese, Fondazione Symbola – Unioncamere, GreenItaly, 2015 e Sistema Informativo Excelsior e Eurostat.

Il settore attualmente conta oltre 120 mila imprese in Italia che hanno investito in eco-sostenibilità, circa 1.200 guidate da giovani, ma dà lavoro a 2,9 milioni di professionisti. Solo nel 2015, la green economy ha generato un fabbisogno occupazionale di 74.690 nuovi posti di lavoro, di cui il 20,2% è di difficile reperimento.

La crescita del 2015 arriva dopo un periodo di crisi che ha coinvolto anche questo settore, e ha portato tra 2011 e 2014 ad una riduzione della quota di imprese che hanno fatto eco-investimenti rispettivamente dal 14,3% al 5,7%. Nel Registro Imprese sono quasi 1.200 le imprese giovanili di comparti legati alla green economy al III trimestre 2015. La concentrazione più elevata in Piemonte, Lombardia e Campania. Tra le province al primo posto c’è Torino, mentre Brescia è la prima a livello lombardo per presenza di imprese green giovanili, davanti a Milano.

Guardando al mercato del lavoro nel settore, attualmente in Italia sono circa 2,9 milioni gli occupati in professioni «green», vale a dire lavori finalizzati a produrre beni e servizi eco-sostenibili o a ridurre l’impatto ambientale dei processi produttivi, tra energy manager, ingegneri energetici e specialisti del settore ambientale, e rappresentano il 13,2% degli occupati complessivi in tutto il Paese.

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Fonte: Eco di Bergamo