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ecobonusPer la cessione dell’ecobonus dovrebbe essere la volta buona. Dopo settimane di attesa, è ormai questione di giorni il varo del provvedimento con cui l’Agenzia delle entrate darà attuazione alla facoltà per i contribuenti cosiddetti “incapienti” di cedere il credito fiscale per i lavori di riqualificazione energetica dei condomini.

Lo strumento, introdotto dal comma 74 della legge di stabilità 2016, aveva bisogno di una norma attuativa. Ora, con tutta probabilità, ci siamo. Come funzionerà? I condòmini incapienti (cioè con redditi talmente bassi da non pagare Irpef) dovranno dichiarare in sede di assemblea condominiale la loro volontà di cedere il credito fiscale (65% dell’importo dei lavori a loro addebitato) all’impresa che realizza le opere. L’impresa che accetterà la cessione del credito avrà la possibilità di recuperare lo sconto fiscale in dieci anni. La possibilità di cedere il credito, usufruendo di un guadagno immediato e significativo, è la chiave per sbloccare la decisione di effettuare lavori di riqualificazione energetica in tantissimi condomini in cui i residenti incapienti finora non avevano alcuna convenienza a dare il via libera. Lo sconto riconosciuto agli incapienti sarà inevitabilmente una frazione del beneficio fiscale teorico (visto che l’impresa potrà recuperarlo in dieci anni), ma sarà comunque un incentivo significativo per chi finora non poteva beneficiare di alcuna detrazione fiscale. Le cose, insomma, potrebbero cambiare, con una evidente spinta positiva per tutta la filiera edilizia, dato che quattro quinti degli edifici italiani presentano notevoli margini di efficientamento energetico.

Ovviamente, la cessione del credito avrà bisogno di tempo per diffondersi. Lo strumento, per il momento, è limitato al solo 2016 e sconterà negativamente il ritardo nell’entrata in vigore delle regole attuative. L’utilità potenziale di questo meccanismo è però così elevata da meritare – a mio giudizio – il tempo necessario per il suo pieno decollo.

C’è da augurarsi che le regole definite dall’Agenzia delle entrate siano il più possibile chiare, semplici e facilmente attuabili, evitando di oberare di oneri burocratici i condòmini e, soprattutto, gli amministratori condominiali (che saranno lo snodo chiave per il successo dello strumento, dovendo farsi carico di coordinare il giro degli sconti per poi comunicarli ai fornitori, farsi rilasciare le fatture e trasmettere la documentazione richiesta all’Agenzia delle entrate).

In prospettiva, andrebbe valutata la possibilità di permettere lo sviluppo di un mercato secondario della cessione del credito, per agevolare le imprese più piccole e meno forti finanziariamente.

Antonio Misiani