Questa settimana intervistiamo Giorgio Tanoni, marchigiano, amministratore unico e titolare della Adriatica Oli srl dal 1994, per parlare di temi che ci stanno particolarmente a cuore, come quello dello smaltimento dei rifiuti e dell’economia circolare.
Dopo il diploma ha sviluppato la maggior parte delle sue competenze gestionali direttamente in azienda circondandosi di collaboratori professionali ed efficienti.
Negli ultimi 10 anni ha costituito e/o partecipato, sia in Italia che all‘estero, aziende in diversi settori, dalle pulizie industriali alla chimica verde fino all‘ingegneria meccanica al food e al risparmio energetico.
E’cresciuto nella logica del “fare impresa” e di allargare le sue vedute coltivando con curiosità e dedizione lo sviluppo di ogni diversa attività cercando di cogliere il meglio da ogni singolo partecipante.
Giorgio Tanoni è anche ideatore socio fondatore e vice presidente dell‘associazione Ewaba con sede a Bruxelles, socio fondatore e consigliere del consorzio obbligatorio Conoe con sede a Milano, socio e consigliere di comparto dell‘associazione Anco con sede a Milano, socio e consigliere dell‘associazione Amis con sede a Macerata.
Come nasce la sua azienda?
L‘adriatica oli è stata costituita nel 1984 per fare il servizio specifico della raccolta degli oli vegetali esausti prodotti dalle attività di ristorazione, negli anni successivi cogliendo l‘opportunità di una nuova economia volta al riciclaggio e allo smaltimento ha implementato i propri servizi anche ad altri tipi di attività produttive.
Oggi l‘azienda opera nel centro Italia e offre i propri servizi dal mondo degli oli vegetali esausti ai farmaci scaduti fino ai rifiuti a rischio infettivo del settore ospedaliero.
Negli ultimi 10 anni ha ideato e sviluppato la raccolta degli oli provenienti dalle produzioni domestiche riscuotendo un grande successo e posizionando la Regione Marche al primo posto in Europa per quantitativi intercettati, nell‘ambito di questa specifica attività l‘azienda si è specializzata per promuovere campagne di Green communication presso cittadini e scuole.
Di cosa si occupa Ewaba?
Chiarito che oramai tutte le politiche economiche di tutti i settori si sviluppano a Bruxelles abbiamo deciso di costituire una associazione di aziende che vertono nel mondo degli oli vegetali esausti per tutelare gli interessi della categoria.
Partecipano all‘associazione aziende di raccolta di recupero e impianti di bio diesel che rappresentano quasi tutte le nazioni europee che per varie ragioni intervengono attraverso specifici meeting con tutte le agenzie e dipartimenti governativi che legiferano per la tutela del‘ambiente.
Il lavoro viene svolto dialogando con tutti i decisori dei vari dipartimenti sulle conseguenze e opportunità che l‘introduzione delle normative e dei regolamenti apportano al mercato cercando di favorire l‘equilibrio economico sociale e soprattutto ambientale.
Come declinate il tema dell’eco-sostenibilità?
L‘ecosostenibilità fortemente voluta dal governo europeo viene sviluppata attraverso il programma dell‘Economia Circolare attraverso diverse iniziative in primis finanziando con bandi aperti ai diversi settori industriali per rendere sostenibile qualsiasi prodotto messo al consumo.
L‘obiettivo comune che ci si prefigge vuole una progettazione dei beni di consumo che siano pienamente recuperabili, per cui far nascere un prodotto che fin dalla sua progettazione abbia ben chiaro tutto il ciclo di vita e fine vita permettendo di recuperare ogni singola materia di cui è costituita.
Se fino allo scorso anno la comunità europea aveva focalizzato gli investimenti e l‘attenzione dal waste to energy oggi si vuole incentivare il waste to material cercando di minimizzare l‘uso di materie prime donateci dal nostro pianeta.
Oggi il concetto di ecosostenibilità deve essere allargato sempre più e con più convinzione per infondere a tutta la comunità una cultura di sostenibilità sociale, solo cambiando i nostri comportamenti possiamo auspicare a un bene comune piuttosto che ad interessi del singolo.
Cosa dovrebbe fare il legislatore per supportare gli imprenditori e l’innovazione?
Nel settore ecologia uno delle prime difficoltà che le aziende si trovano a dover affrontare è legato alle autorizzazione degli impianti di recupero o smaltimento dei rifiuti, oltre alle pressioni dei comitati cittadini, spesso disinformati, la Pubblica Amministrazione impiega tempi biblici per dare risposte e spesso le ripercussioni di tali situazioni incidono negativamente sull‘attività economica delle aziende che devono per forza muoversi sui mercati con celerità e certezze.
La normativa sempre in evoluzione impone un continuo aggiornamento che spesso non è utile al miglioramento della gestione ma solamente atta ad introdurre pratiche burocratiche senza approfondire e capire le reali ripercussioni, senza un disegno politico coerente e programmatico la vita delle aziende viene messa in pericolo a causa della impossibilità previsionale degli investimenti.
La conseguenza di una strategia poco lungimirante determina anche la scarsa applicazione di innovazioni tecnologiche che spesso non trovando supporto legislativo adeguato rischiano il moltiplicarsi dei costi a scapito della competitività industriale con gli altri paesi europei.
Gli scarsi investimenti nella ricerca le lungaggini burocratiche e le difficoltà di mettere insieme le attività di ricerca e le aziende stanno pian piano mettendo in crisi un settore che per natura riveste una responsabilità sociale a favore della tutela dell‘ambiente.
Uno dei passi fondamentali che la politica italiana deve affrontare in Europa riguarda il metodo di valutazione dei progetti presentati dalle aziende italiane per far introdurre la possibilità anche a piccole aziende, che sono il 95 %, di poter accedere ai bandi creando uno spazio che fino ad oggi ancora non esiste.
Creare all‘interno della pubblica amministrazione personale esperto che possa essere coinvolto alla gestione dei bandi con adeguata professionalità creando partnership con le università i centri di ricerca e le aziende.