di Annalisa Ferrazzi

ecobonus-risparmioenergeticoDopo aver filosofeggiato un po’ con l’articolo “rosa” di giovedì scorso, torniamo concreti e sul pezzo di fronte alle opportunità in ambito edile, e del condominio in particolare, che ci vengono presentate dalla Finanziaria 2017 in fase di approvazione e a cui H&D è lieta di aver potuto contribuire.

Partiamo dalle novità più rilevanti. Innanzitutto l’estensione dell’Ecobonus in termini sia temporali (confermato fino al 2021 per i condomìni) sia economici. Se l’intervento interesserà l’intero involucro dell’edificio, il contribuente potrà infatti ottenere delle detrazioni più alte, pari:

– al 70% dei costi, se gli interventi avranno un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda dell’intero edificio;
– al 75% dei costi, se il lavoro sarà finalizzato a migliorare la prestazione energetica invernale ed estiva.

In aggiunta a ciò importantissimo anche il cosiddetto Sismabonus: si tratta di una detrazione che potrà andare dal 50% all’85% dei costi sostenuti per adeguare alle misure antisismiche gli immobili situati in zone ad alto rischio di terremoto.

A tali validissime proposte già volte, si percepisce, a favorire interventi di tipo integrato grazie ad una nuova visione che considera l’edificio come entità sistemica e non più una somma di elementi disgiunti da toccare spot uno per uno (caldaia, tetto, involucro, struttura, ecc.), si aggiunge il tema dell’allargamento degli aventi diritto alle detrazioni e delle modalità di riscossione introdotto dal provvedimento sulla cessione del credito.

Il ddl Bilancio 2017 prevede infatti la possibilità per il contribuente di non usufruire direttamente delle detrazioni per la riqualificazione energetica o la messa in sicurezza antisismica, ma di cedere il corrispondente credito ai fornitori o a soggetti terzi. Il vantaggio è duplice: da un lato scavalco il limite della no tax area, dall’altro invece di recuperare il costo degli interventi a rate nei 10 anni successivi, sotto forma di detrazione Irpef, posso richiedere subito uno sconto dall’impresa laddove invece l’impresa ottiene un credito verso l’Erario. Tale mossa tuttavia, potrebbe rappresentare un boomerang per la liquidità dell’impresa stessa se non ne viene assicurato un celere recupero. Per questo è stato proposto, come aggiustamento della manovra, che la cedibilità del credito sia passata a soggetti diversi dall’impresa esecutrice dei lavori, salvo però anche qui il non penalizzare il mercato delle PMI a favore di quello dei colossi (grandi municipalizzate in primis). È del 10 novembre scorso un articolo del Sole 24 Ore dove si legge che la cessione anche “allargata” del credito sarà possibile ma solo a fronte del raggiungimento della classe energetica A1, ambizione non irrilevante visto che proprio a Milano dove abbiamo la concentrazione massima degli edifici verticali, il 70% di questi si trova tra le classi energetiche G o F (fonte Catasto CEER).

In questa fase di assestamento della legge è auspicio di H&D che venga trovata la soluzione di cessione più adeguata, affinché sia messa a gestione e risulti a favore del maggior numero di soggetti.