di Alessandro Isella

residenza-anziani-300x199L’invecchiamento della popolazione in Italia è un elemento strutturale: Cresme ha evidenziato come nel 2015 ci sia stato un aumento della componente anziana della popolazione (162mila morti in più dei nati nel 2015 contro i 96 mila dell’anno precedente, Fonte Cresme 2017). L’Istat ha previsto che nel 2050 ci saranno 263 anziani ogni 100 giovani. Inoltre, sono 3,5 milioni gli over 60 che abitano da soli in una casa spesso molto grande e spesso da mantenere con una pensione inferiore a 1.000 euro al mese (Fonte Istat).

Questi dati evidenziano l’esigenza di pensare ad abitazioni che soddisfino i bisogni di chi le abita e che rappresentino una soluzione ai macro-problemi sociali ed economici che ci sono attualmente e che sono destinati ad aumentare sempre più. I dati macro-economici sono confermati anche dal moltiplicarsi delle richieste di persone anziane che, tramite degli annunci, ricercano inquilini per condividere le spese domestiche, risparmiare sui servizi e ricevere compagnia.

Una possibile soluzione è rappresentata dal senior cohousing, o silver cohousing, dall’inglese, riferito al colore “argento” dei capelli delle persone anziane, un fenomeno abitativo che, nato negli Stati Uniti, si sta sviluppando anche in Europa. Il senior cohousing riprende i concetti propri del cohousing, adattandoli alle esigenze delle persone anziane: il modello si compone quindi di aree residenziali private e parti comuni in cui le persone possono socializzare e condividere spazi come biblioteche, parrucchieri e ristoranti, oltre a ricevere servizi di co-care e di assistenza sanitaria base.

Il modello si rivolge a persone sopra i 60 anni autosufficienti che non necessitano di assistenza sanitaria complessa e che sentono la necessità di non restare soli nelle proprie abitazioni, ma che, al contrario, vogliono condividere il proprio tempo con altre persone che abbiano esigenze analoghe, sia per motivi sociali che economici.

Allo stesso target si rivolgono le RSS: le Residenze Servizi Senior si pongono in una posizione intermedia tra i sistemi di senior cohousing e le RSA; il modello RSS prevede un complesso di appartamenti autonomi che si appoggiano ad alcuni servizi collettivi, come la sala riunione, il soggiorno e la sala da pranzo comune, servizi igienici e servizi di lavanderia e pulizia.

La principale differenza tra i due sistemi si ha in riferimento alla proprietà dei beni; nel senior cohousing il più delle volte gli appartamenti del complesso residenziale sono venduti ai cohousers, che quindi hanno la proprietà del bene. La RSS, invece, funziona in modo molto simile al modello RSA, nel quale gli ospiti della residenza (pur vivendo in alloggi privati) pagano una quota di affitto mensile, mentre la proprietà rimane alla società che gestisce la residenza. Il canone mensile pagato dagli ospiti comprende in genere anche la collaborazione da parte di personale qualificato, addetto all’assistenza e all’animazione; questi servizi non sono generalmente previsti dal modello senior cohousing. Un’ulteriore differenza si ha in relazione ai beneficiari dei due modelli: il senior cohousing, talvolta, coinvolge anche persone non anziane, favorendo un’integrazione e una collaborazione intergenerazionale; questo elemento cade nelle RSS che, al contrario, si rivolgono esclusivamente agli over 60.

Nonostante le leggere differenze, i due modelli condividono il medesimo obiettivo: fare in modo che i cittadini più anziani non restino soli nelle loro case, ma si uniscano per migliorare la propria condizione sociale ed economica, oltre a condividere la loro esperienza e la loro saggezza all’interno della propria comunità.

Inoltre, i vantaggi che derivano dall’adozione di entrambi i modelli non si limitano ai cohousers, ma coinvolgono l’intera collettività. I servizi di co-care e di assistenza potranno avere un forte impatto nel ridurre le spese assistenziali alle persone anziane; il mercato immobiliare potrebbe rivitalizzarsi grazie alle vendite dei grandi appartamenti prima abitati da anziani soli; infine, le residenze in cohousing o le RSS che sorgeranno rispetteranno i canoni costruttivi ed energetici attuali, permettendo una riduzione dell’inquinamento e rivitalizzando il mercato delle costruzioni.

Insomma, senior cohousing e RSS possono presentarsi come importanti strumenti di miglioramento sociale e di rilancio economico in un’Italia che invecchia sempre di più.