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di Valentina Fortin

rega_rent_to_buyAbbiamo parlato di Mutuo, di Leasing Immobiliare, d’impossibilità per i giovani di acquistare casa. Ma non abbiamo ancora affrontato l’argomento forse più contemporaneo; da qualche anno si parla di “Rent to Buy”.. ma di cosa si tratta?

Nel settembre 2014 il governo italiano, attraverso il decreto Sblocca Italia (D.L. 133/2014), ha disciplinato per la prima volta nella penisola una nuova tipologia contrattuale denominata “Contratto di godimento in funzione della successiva alienazione dell’immobile espressamente finalizzata alla gestione della compravendita”. Il Rent to buy, vale a dire l’affitto con riscatto: uno strumento innovativo che, soprattutto in un momento di crisi economica, può essere un’opportunità per chi desidera comprare casa ma non dispone subito della liquidità necessaria.

Contrariamente a quanto in molti credono il Rent to Buy non è un metodo per acquistare un bene immobile pagandolo a rate, è invece una soluzione preparatoria alla compravendita per consentire l’immediato godimento di un immobile che viene acquistato in modo graduale. [Dapprima in locazione (rent) e poi in proprietà (buy)].

Infatti, l’acquisto avviene in un secondo tempo, ma la disponibilità dell’immobile è immediata, a fronte del pagamento di un canone di cui una parte è da imputare all’utilizzo e un’altra al prezzo finale di vendita in caso di conferma da parte dell’acquirente.

Volendo fare un esempio, si potrebbe ipotizzare che per l’acquisto di un appartamento del costo di 100.000 euro le parti pattuiscano un canone mensile di 1.000 euro: una parte di questo corrispettivo, poniamo 500 euro, è trattenuta dal proprietario per l’utilizzo del bene, come se fosse una normale locazione, e quindi si perde a differenza di un acquisto tradizionale in cui si inizia subito a pagare. Il residuo, cioè gli altri 500 euro, sono da considerarsi un acconto sul prezzo di vendita, per cui hanno l’effetto di ridurre il prezzo finale. Se l’opzione di acquisto viene stabilita dopo cinque anni l’acquirente potrà comperare l’appartamento e non dovrà più pagare 100.000 euro, bensì 70.000 euro, perché 30.000 sono già stati versati con la quota del canone mensile.

Questa nuova tipologia contrattuale costituisce un’interessante alternativa alle tradizionali modalità di accedere ai mutui.

Dai recenti dati forniti da Banca d’Italia e dall’Osservatorio Immobiliare dell’Agenzie delle Entrate, il 2016 è iniziato con un aumento delle vendite di case ben del 20 per cento in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A questo risultato ha contribuito sia una migliore situazione economica sia nuove formule di compravendita immobiliare, più appetibili per i potenziali acquirenti; il “Rent To Buy” appunto.

In questi mesi, la richiesta di compravendite con questa soluzione è cresciuta costantemente, contribuendo al rilancio del settore; infatti, il trend di acquisti è aumentato soprattutto tra i giovanissimi, under 30, che si affacciano per la prima volta al mondo immobiliare.

A questo punto, abbiamo le idee chiare sull’argomento e possiamo dire che il Rent to Buy è:

  • l’opportunità di acquisto al momento più allettante;
  • il giusto equilibrio tra affitto e acconto prezzo;
  • la soluzione ideale per chi non possiede un capitale iniziale da affiancare al mutuo o per chi conta di stabilizzare la propria situazione lavorativa in pochi anni;
  • la risposta positiva che attendono gli imprenditori; infatti, in un periodo in cui vi è moltissimo invenduto sul mercato il Rent to Buy è impiegato dai costruttori per non lasciare l’immobile inutilizzato e per trovare più facilmente i compratori.

Acquistare casa è una decisione che spesso si fa una sola volta nella vita.. al momento il Rent to Buy sembra essere la formula vincente per soddisfare questo sogno!