La nostra terza intervista l’abbiamo fatta a un altro protagonista di questa edizione di REbuild, Gianni Silvestrini, dal 2003 direttore scientifico del Kyoto Club e della rivista+portale QualEnergia. Membro del comitato scientifico di Giardini di Babilonia.Tra i fondatori di Exalto, una società impegnata nello sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica.
Autore di più di 100 articoli scientifici e coautore e curatore di vari libri (Architettura solare, Clup, 1984; Il futuro del sole, Franco Angeli, 1990; Il contributo degli Enti locali alla riduzione dei gas serra, Roma, 2004; La corsa della green economy, Edizioni Ambiente, 2010). Nel 2001 ha vinto l’European Solar Prize di Eurosolar per “lo straordinario impegno personale nelle fonti rinnovabili”.
Buongiorno Presidente ci parla del suo ultimo libro?
“Due gradi” è un libro che è stato scritto perché vi è una consapevolezza che c’è oggi, ma che non poteva esservi solo due anni fa, che il problema del clima si può affrontare e si può evitare di superare l’aumento di due gradi e andare verso una crisi irreversibile e catastrofica e la sfida si giocherà nei prossimi 10 -15 anni, quindi sono decisivi rispetto a quello che sarà il futuro rispetto alle centinaia, migliaia di anni per il pianeta.
Quali sono gli elementi che fanno pensare che questa sfida possa essere vinta?
Tre elementi, il primo che vi è stato un’evoluzione rapidissima di una serie di disruptive technologies, che hanno la possibilità di incidere in maniera rapidissima su mercati, su comparti interi, come con il LED, oggi abbiamo strumenti con prezzi molto più bassi che possono avviare la trasformazione, ora anche a livello di eco-diplomazia, Stati Uniti, Europa e Cina stanno facendo la loro parte, questo faciliterà una sorta di accordo a Parigi e terzo, vi è un movimento dal basso, basti pensare alla sharing economy, fanno capire che sta cambiando la mentalità, come ha detto l’enciclica del Papa e questo è un elemento molto importante, perchè ha spostato sul livello etico e morale, l’importanza del confronto sulla sfida del clima, facendo pressione dal basso sul governo perché vi sia una consapevolezza maggiore sulla necessità di incidere. Tutti questi elementi messi insieme fanno ritenere che la sfida possa essere vinta.
Il libro affronta le trasformazioni in atto nel settore elettrico, dell’edilizia, dei trasporti, della manifattura, con un’analisi su chi potranno essere i vincitori e su chi potrà essere sconfitto, come cittadini e come governo diviene importante e strategico comprendere quali opportunità si stiano dischiudendo e come coglierle.
Ilaria Rega